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La basilica di Pompei
Basilica scavi di Pompei

Il mare di amalfi, in costiera amalfitana. Altri luoghi da visitare sono vietri, sorrento e positano
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Scavi di Pompei ed Ercolano

Gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano: un patrimonio per l'umanità ed una tappa perfetta le tue vacanze...

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Gli scavi archeologici di Pompei stanno lentamente riportando alla luce un'antica città che ha visto la sua fine prematura a causa dell'eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79. Insieme agli scavi archeologici di Ercolano, sono stati dichiarati dall'UNESCO "Patrimonio dell'umanità"

L'interesse dei turisti verso gli scavi archeologici di Pompei sono enormi, secondo il Touring Club nel 2008  il sito archeologico è stato visitato da ben 2.253.633 di persone.

L'avvio degli scavi per riportare alla luce l'antica città fu dato da Carlo III di Borbone nel 1748 anche se in modo irregolare, proseguirono più speditamente all'inizio dell'ottocento per poi raggiungere il massimo della sistematicità e scientificità delle operazioni con l'avvento del Regno d'Italia e sotto la direzione di Giuseppe Fiorelli.

Oggi Pompei grazie a tutto questo duro lavoro svolto nei secoli, ci appare in quasi tutta la sua estensione, permettendo a tutti gli appassionati di storia di poter visitare questa antica città.

Analogo e triste destino l'ha avuto la città di Ercolano, che vide la sua fine a causa della stessa esplosione che ha segnato il destino di Pompei. Anche questo sito archeologico secondo il Touring Club, nel 2008 è stato visitato da 264.036 persone.

Ercolano fu sepolta rapidamente da un'ingente massa di detriti e fango che si insinuarono ovunque, creando uno strato solido e compatto di diversi metri. A causa di ciò, gli scavi non sono stati facili, ma allo stesso tempo, questa enorme massa solida ha permesso una migliore conservazione di materiali deperibili, mantenendoli integri fino ai giorni nostri.

La sua scoperta, del tutto casuale, fu fatta dal duca d'Elboeuf nel XVIII secolo, che continuò l'esplorazione di un monumento rinvenuto durante gli scavi di un pozzo da parte dei frati Alcantarini, rinvenendo statue, marmi, colonne e bronzi. In seguito, anche questo sito archeologico fu portato avanti con il patrocinio di Carlo III di Borbone, fino ad arrivare ai giorni nostri in tutto il suo splendore.

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